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Il segmento testuale Svetozar Lakovic è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 4Entità Multimediali , di cui in selezione 4 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 188

Brano: [...]ta da maceratesi e da jugoslavi, operante nella provincia di Macerata e ai margini di quella di Ascoli. Queste tre Brigate furono comandate, rispettivamente: dallo jugoslavo Tozo e successivamente da Filipponi; da Cantarelli e poi da Franceschini; da Antonio Ferri, tenente colonnello dell’Aeronautica.

La Brigata «■ Gramsci »

Una delle prime formazioni partigiane create dagli jugoslavi nell’ltalia centrale fu la « Gramsci », gui

data da Svetozar Lakovic, il leggendario comandante Toso.

Lakovic, che attualmente è ingegnere presso l'istituto tecnico militare di Belgrado, così descrive la nascita della sua forma

zione: « Nel 1941 ero partigiano jugoslavo nel Montenegro e i fascisti italiani mi arrestarono, condannandomi a 20 anni di prigione. Fui carcerato nell’Italia del nord e poi fui trasferito alla Rocca di Spoleto dove, oltre agli italiani, trovai circa 250 jugoslavi e una cinquantina di prigionieri politici greci. Dopo la capitolazione dell'Italia, apprendemmo che dalle altre carceri i prigionieri avevano cominciato a fuggire. Temen[...]

[...]ontatto con il Partito comunista italiano e di grande aiuto ci fu il compagno Cesare Colombo, ispettore delle Brigate d’assalto Garibaldi nel Lazio. Fu lui a dirci che nell’Italia centrale esisteva un numeroso gruppo di ex prigionieri jugoslavi i quali erano stati avvicinati da persone delle più disparate tendenze, da rappresentanti di partiti della vecchia Jugoslavia e ufficiali dell'ex esercito monarchico. Inoltre esisteva un gruppo guidato da Svetozar Lakovic il quale, immediatamente e per proprio conto, aveva cominciato ad agire contro i tedeschi e i fascisti. Per questo io e Bosic, ora generale, decidemmo di metterci alla ricerca di questi gruppi.

I tedeschi ci furono d’aiuto. Giunti presso Spoleto vedemmo un cartello su cui stava scritto " Achtung banditeti Ci inoltrammo nella boscaglia e incontrammo un individuo armato di fucile, che ci dette l’alt. Aveva in capo il classico berretto montenegrino. Ci scortò fino a Norcia e là vedemmo i nostri connazionali che però erano ben lontani dall'essere un esercito. In seguito incontrai Toso e giunge[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 231

Brano: [...] dai campi di concentramento di Anghiari (v.), di Campello sul Clitumno, Colfiorito e Spoleto, si unirono ai partigiani italiani, lottando poi con essi sino alla liberazione della regione (giugno 1944).

Nel maggio 1944, all'inizio della ritirata tedesca, la V Brigata d’assalto Garibaldi e la Brigata « Antonio Gramsci » comprendevano entrambe un battaglione composto esclusivamente di partigiani jugoslavi. Tra questi, si distinse in particolare Svetozar Lakovic (Toso). Dapprima comandante della Gramsci, Lakovic ne passò il comando ad A. Filipponi quando cominciò a organizzare i suoi compatrioti insieme all’inviato del Comitato di liberazione nazionale jugoslavo Bogdan Pesic (Boro). Altro noto comandante d’una formazione jugoslava costituitasi a Cesi (Terni) nel marzo 1944, fu Milan Dobric.

Banderali, Riccardo

Medaglia d’oro al valor militare alla memoria, li. a Torino nel 1921, fucilato dai fascisti il 10.4.1945; studente di ingegneria. Conseguito il grado di sottotenente, fu inviato presso il 4° Reggimento artiglieria di stanza a Bolzano e ne[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 187

Brano: [...]utonome che operavano localmente e talvolta anche nelle stesse formazioni garibaldine, nella fase di raggruppamento in unità organiche consistenti. In questa zona emersero tra gli jugoslavi elementi dotati di qualità necessarie a mantenere la disciplina tra i combattenti e a indirizzare giustamente le loro eccellenti doti di partigiani. Essi furono Bora Mecikukic, Bogdan Pesic [Bozo), Julji Kacic da Lubiana, Janko, Viktor Posinovic e soprattutto Svetozar Lakovic (Tozo),

Il comandante Tito passa in rassegna la Sezione aerea dell'Esercito popolare di liberazione jugoslavo, avente base in Italia (Lissa, 30.8.1944)



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 808

Brano: [...]izio permise la fuga in massa dei montenegrini dalle carceri e dai campi

di concentramento e il loro passaggio in massa nelle file della Resistenza italiana.

Particolarmente numerosi furono, in Umbria, i partigiani montenegrini fuggiti dal carcere di Spoleto o dal campo di concentramento di Colfiorito, poi confluiti nelle Brigate garibaldine « Gramsci » e « Spartaco ». Per un certo periodo il comandante della « Gramsci » fu il montenegrino Svetozar Lakovic [Toso] (v. Jugoslavi in Italia).

Nel novembre 1943 sorse a Kolascin {'Assemblea popolare antifascista di liberazione del Montenegro e delle Bocche di Cattaro che inviò i propri delegati all’Assemblea di liberazione dell’intera Jugoslavia, riunitasi a Jaice. Dal luglio

1944 si costituì in Montenegro un regolare governo, poi confermato alla fine della guerra nell’aprile 1945. L’anno seguente, in base alla costituzione della Repubblica federale jugoslava, il Montenegro divenne una delle sei repubbliche autonome della Federazione. Date le sue limitate dimensioni e l’estrema povertà del terr[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Svetozar Lakovic, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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